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Un legislatore che non esita ad emanare per suo tornaconto una serie di decreti "ad personam". Un accusato potente che, forte di una rete di amici e di complici influenti, è solito investire all'estero i suoi capitali e che, ormai prossimo alla sentenza di condanna, fugge con il suo patrimonio, presto al sicuro in uno dei noti "paradisi fiscali" sulla Costa Azzurra. Sembra cronaca del nostro tempo. E invece no. Questo volume ricostruisce fedelmente, e con sorprendenti analogie con le nostre cronache giudiziarie, un dibattimento che ebbe luogo al Foro Romano l'anno 70 avanti Cristo. L'imputato, Gaio Verre, era stato Governatore della Sicilia. E la parte civile, a difesa dei diritti dei siciliani depredati, era affidata a un avvocato ambizioso e "in carriera": Marco Tullio Cicerone.